
Dal Giappone, l’arte del legare: lo shibari
Lo shibari è il nome dell'arte di legare giapponese e ha origini molto antiche. Il sostantivo shibari significa, appunto, legare e questo gesto ha sempre fatto parte della vita quotidiana del Sol Levante, basti pensare ai lacci delle calzature, agli abiti tradizionali sprovvisti di bottoni e alle decorazioni all'interno dei templi, dove è tuttora possibile trovare grandi quantità di nodi decorativi.
L'arte di legare ha cominciato a prendere piede nel 1467, quando, durante la guerra civile di Onin, cominciò ad essere utilizzata un'arte marziale chiamata hojo-jutsu, la quale consiste nell'immobilizzare i nemici proprio con delle corde.
Shibari e umiliazione in guerra
Data la forte carenza di ferro in Giappone (veniva utilizzato solo per realizzare armi e mezzi agricoli), che andava importato, si prediligeva l'utilizzo delle corde, decisamente più economiche e più semplici da reperire. Queste ultime fungevano anche come strumento di cattura e di tortura per i prigionieri, dai quali si potevano ottenere informazioni o confessioni. Attraverso la legatura si esponevano i malfattori alla pubblica umiliazione.
Shibari e codice penale
Persino nel Codice Penale dei 100 Articoli del 1742 si trova traccia dello shibari come punizione ad alcuni reati, assieme a:
- Flagellazione: il prigioniero veniva legato a gambe incrociate e con il collo in prossimità delle caviglie.
- Tortura delle tibie: il malcapitato era costretto ad inginocchiarsi, a sedersi sui talloni sopra un piano con degli spigoli perpendicolari alle tibie. Per aumentare il dolore, venivano poste delle pietre al di sopra delle cosce.
- Sospensione: prima di sospendere il prigioniero, gli venivano legati gli avambracci e piegati i gomiti.
Le torture giapponesi avevano lo scopo di indurre alla vittima un lento crollo psicologico. Oggi questa tecnica è stata sublimata nell’arte erotica di cui il popolo giapponese è grande conoscitore.
Shibari ed estetica
Nel Periodo Edo, oltre al codice penale sopra citato, avvenne un rinnovamento culturale delle arti: le shunga e le seme-e, che sono rispettivamente le scene erotiche e di costrizione e tortura, si incontrarono negli spettacoli e molte furono le scene teatrali di costrizione con elementi erotici.
Lo shibari dopo l'abolizione della tortura
Lo shibari come la tortura fu abolito dal sistema giudiziario nel 1868, ma continuò a far parte della cultura popolare nipponica tramite il teatro kabuki che prevedeva scene di lotta, torture con la corda e inseguimenti.
Poiché il teatro kabuki prevedeva solo attori uomini, quando invece nelle scene erano necessarie parti femminili, lo shibari divenne proprio uno strumento per trasformare il corpo maschile in femminile, attraverso i tipici schemi dello shibari. La tradizione permane nelle forme attuali di shibari che sono in grado di valorizzare al massimo le forme dei corpi femminili, tramite diverse tipologie di legatura.
Il padre dello shibari: Ito Seiu
Si narra che Ito Seiu, comunemente noto come il padre dello shibari moderno, si innamorò dell'arte della legatura quando assistette ad uno spettacolo kabuki, le cui protagoniste erano tre infermiere legate e torturate dai nemici al fine di ottenere delle informazioni militari. Rimase particolarmente colpito sia dalla sofferenza, sia dai capelli scompigliati delle attrici e trasmise tale passione in sue numerose opere di pittura.
Nel 1930 pubblicò, inoltre, delle foto di donne legate, focalizzandosi sui volti sofferenti e sulle chiome spettinate. Ito è stato il primo artista ad aver legato le sue modelle.
Bondage USA e giapponese
Verso gli anni Cinquanta-Sessanta, nel Giappone post bellico, nacquero delle riviste pulp di stampo americano: le più conosciute erano Uramado e Kitan Club. Visto che anche negli Stati Uniti si praticava il bondage (qui era famosa la rivista Bizarre), le due arti si influenzavano spesso a vicenda. Da quel periodo, cominciò dunque a diffondersi lo shibari moderno nella popolazione e non solo nelle arti.
Con la capillare diffusione dello shibari, il maestro Minomura Kou si rese conto che la legatura non era solo bella da vedere una volta terminata, ma poteva anche creare un'ottima interazione tra le due persone coinvolte. Per questo motivo, vennero organizzate le prime esibizioni in pubblico, durante le quali venivano mostrate diverse tecniche di legatura volte a coinvolgere gli spettatori. Un altro filone dello shibari prevedeva, invece, l'umiliazione della persona legata.
Le scuole shibari: come scegliere le migliori
Se, in passato, l'arte dello shibari veniva tramandata dai maestri agli allievi, oggi vengono organizzati dei veri e propri corsi, ai quali possono partecipare numerose persone. Grazie a questi corsi è possibile conoscere la storia, le diverse tecniche, ma soprattutto le norme di sicurezza, che non devono mai essere trascurate, poiché basta un nodo realizzato nel punto sbagliato per creare danni fisici (se non addirittura la morte) ad una persona.
Prima di prenotare delle lezioni, bisogna assicurarsi che i docenti siano esperti ed accreditati. Durante i corsi, la loro supervisione è fondamentale, dal momento che, durante ogni legatura, vengono illustrati i rispettivi rischi e le modalità per ridurli al minimo. Gli incidenti che possono accadere riguardano il cadere per via di una cattiva esecuzione delle linee di sospensione, lesioni al nervo radiale e blocco della circolazione sanguigna.
Un altro prezioso consiglio è quello di partecipare a dei corsi con un numero limitato di allievi: solo così gli insegnanti riescono ad impartire lezioni di alta qualità.
Le dieci regole d'oro dello shibari
Per far sì che lo shibari diventi un'esperienza piacevole per entrambe le parti coinvolte, è bene attenersi alle seguenti dieci regole d'oro:
- Accettare di farsi legare solo da una persona di cui ci si fida.
- Stabilire sempre i propri limiti prima di procedere con la legatura.
- Utilizzare sempre il buonsenso e attenersi solo alle proprie reali capacità.
- Non praticare lo shibari nel bondage se non si dispone del tempo necessario per eseguirlo con calma.
- Non praticare legature se si è stanchi o sotto effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche.
- Comunicare sempre con il proprio partner.
- Non lasciare mai da solo il partner legato.
- Avere sempre a portata di mano un paio di forbici da utilizzare in caso di emergenza.
- Se non si prova piacere, interrompere subito la sessione.
- Fare in modo che lo shibari venga vissuto come esperienza piacevole.
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