
Rimming o Anilingus: il tabù che ci piace
Il sesso orale-anale è amato da molti e il rimming (o anilingus) è
la tecnica che più incuriosisce poiché permette di avvicinarsi a questo mondo
senza strafare, per capire se davvero piace. Il rimming propriamente detto è
quel momento del sesso anale che prevede la stimolazione anale con leccate, risucchi e penetrazioni anali con la
lingua. Vale sia come preliminare alla penetrazione anale che come intero
atto sessuale. È una pratica molto comune nel sesso omosessuale gay, ma è
sempre più praticato anche nel sesso etero. L’ano è, infatti, ricco di terminazioni nervose e la sua stimolazione è
assai piacevole, anche senza penetrazione.
Le domande in rete sul rimming sono davvero molte e le ricerche fra i video
porno sempre fra le preferite, probabilmente a via dei tabù che vi sono sul
sesso anale e quindi, la mancanza di informazioni chiare e accessibili.
Proviamo quindi a rispondere alle principali curiosità sul rimming – anche alle
domande più imbarazzanti.
Come si fa rimming?
Per capire come fare il rimming si deve iniziare a piccoli passi. Anche conoscendo bene la teoria, le cose cambiano in base alla persona che si ha davanti: a qualcuno potrebbe piacere avere leccato l’ano, ma che con la lingua non si entri dentro – e viceversa. Altri potrebbero amare il rimming con le labbra, ma non con la lingua. Procedere passo passo, valutando la reazione del partner ad ogni azione, definirà facilmente come fare rimming in modo piacevole. Se si è la persona a cui viene fatto il rimming, non abbiate timore a dire se una particolare azione non sta piacendo.
Quale
che sia la tecnica per fare il migliore
rimming, il rilassamento della persona e dell’area anale è fondamentale. Se
si è tesi e in imbarazzo, l’anilingus non può mai funzionare.
Molto dipende anche dalla persona che riceve il rimming: se ha un ano
particolarmente sensibile, basterà poco per dare piacere; altrimenti, si potrà
fare un rimming più intenso.
La posizione migliore per farsi fare un
rimming è stare supini, con le cosce e le natiche aperte. Ottimo anche
stare inginocchiati, per offrire una visuale e un campo d’azione molto più ampi.
Questa è anche la posizione migliore per chi è già avanzato nel rimming,
perfettamente a suo agio.
Che livello di profondità raggiungere con la lingua durante l’anilingus? Anche
questo dipende dal partner. Alcune persone accettano facilmente una
penetrazione con l’intera lingua, altre che si resti solo attorno all’ano.
Procedere per gradi è di nuovo la tecnica migliore. Prima leccare e succhiare
solo l’esterno dell’ano, poi entrare con una punta di lingua ascoltare la
reazione del partner: se positiva e invogliante, continuare con un altro poco
di lingua, fino alla completa penetrazione.
Come essere completamente puliti per l’anilingus?
La corretta pulizia e igiene della zona anale
è, ovviamente, la principale preoccupazione attorno al rimming, ma
fortunatamente esistono tecniche e strumenti ben precisi per assicurarsi che
tutto sia a posto, sia in merito all’odore che al sapore.
Si
dà per scontato un buon livello di igiene personale generica, non solo
genitale. Fare un bidet, anche approfondito, ma sapere di sudore o avere i
piedi maleodoranti, non invoglia nessuna pratica sessuale. Dopo una doccia, non
occorre spruzzare deodorante o profumo fra le natiche: non solo i componenti potrebbero
irritare un’area delicata, ma non è affatto piacevole per il partner dover
leccare quelle sostanze chimiche. Basterà usare in doccia il normale detergente
intimo e risciacquare bene.
Questo è il consiglio principale per un rimming che resta all’esterno dell’ano.
Volendo provare o sapendo già che si desidera una penetrazione con la lingua
(ma anche poi con il pene, le dita o i sex toys anali),
allora si dovrà procedere con la pulizia
interna dell’ano. Oltre ad essere una questione igienica, lo è anche di
salute, per evitare la diffusione di batteri fecali.
Lo strumento più efficace è il doccino
anale: una piccola doccetta lunga e stretta che si inserisce nell’ano e
raggiunge la parte bassa del colon, pulendola con acqua tiepida da residui di
escrementi rimasti. Ne esistono molte in commercio, che si applicano al bidet,
alla doccia o al wc e persino di portatili. La doccetta anale si può usare sia
profondamente che in superficie ed è quindi adatta a ogni livello di
anilinguus. Allo stesso modo si usa la pompetta clistere.
Anche la peluria anale va presa in considerazione e, quando possibile, rimossa.
La ceretta perianale è quasi indolore (per via della superficie piccola) ed è
la scelta più pratica, ma va bene anche la rasatura per mezzo di rasoio, per
quanto più scomoda. Vi sono persone che son hanno alcun problema anche con la
peluria lasciata alla lunghezza naturale, ma i peli trattengono pur sempre
batteri, per cui è buona pratica almeno sfoltirli un poco con le forbici.
Infine, questione sapore: nessuno potrà mai sapere
che sapore ha il proprio ano. In caso di dubbi, arrivano in soccorso i lubrificanti
aromatizzati, ideali anche per i beginners e
disponibili davvero per tutti i gusti. I benefici ci saranno, ovviamente, anche
in caso di penetrazione.
Il rimming fa male o non è sicuro?
Il rimming viene praticato solo esternamente per mezzo di lingua e labbra, mucose molto delicate, per cui non può far male. Tuttavia l’intera area anale è molto sensibile e le prime volte la sensibilità potrebbe essere più accentuata –soprattutto a causa di timidezze psicologiche-: una buona comunicazione fra partner, dirsi chiaramente dove sono i limiti oltre i quali non andare, risolverà il problema non solo di un eventuale fastidio, ma anche del non essere a proprio agio. Si consiglia, comunque, di iniziare in modo lento.
Non va, inoltre,
mai dimenticato, che, come ogni atto sessuale, anche il rimming può trasmettere malattie sessuali, come gonorrea,
clamidia, herpes ed epatite A: si sconsiglia,
quindi, di non farlo se non si è completamente puliti e con persone che non si conoscono
sessualmente. Fortunatamente, esistono anche le protezioni sessuali per
l’anilingus, ossia i dental dam
(dighe dentali), degli specifici preservativi a forma di fazzoletto
rettangolare (ma in lattice) che si poggiano sull’ano e, aderendo, vietano il
contatto diretto fra genitali e lingua. Se non si dispone di un dental dam si
può tagliare un preservativo nel senso della lunghezza e usarlo nello stesso
modo. In ogni caso, eseguire ogni 6 mesi il test per le MST è sempre la pratica
preventiva migliore, non solo per il rimming.
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