Un tempo le chiamavano “perversioni sessuali”. Oggi sono le parafilie -dal greco para (attorno) e filia (amore), “che ruota attorno all’amore”- e qualcuno, addirittura, propone di chiamarle in un modo ancora diverso: neosessualità, un termine che si discosta del tutto dall’accezione negativa associata al termine, ma che faccia solo riferimento a un comportamento sessuale adulto.

Nelle parafilie, infatti, il piacere sessuale viene raggiunto preferibilmente non (solo) con il rapporto sessuale ma con l’utilizzo di un oggetto o di una persona che viene oggettivizzata. Le pratiche sono moltissime e coinvolgono tutti i sensi.

Le situazioni e gli oggetti che va a cercare il parafiliaco non sono quelle convenzionali, ma, anzi, sono inusuali. Sebbene la psicologia ancora dibatta sulle cause delle parafilie, un elemento le associa tutte: il fattore storico e culturale entro il quale nascono e si sviluppano cambia nel tempo e nelle culture. Basti pensare che fino a poco tempo fa la masturbazione, il sesso anale e l’omosessualità erano definite come pratiche perverse e illegali.

Una sessualità insolita, adulta e consenziente, invece, deve essere intesa come uno spazio di libera sperimentazione: è questa la parafilia egosintonica, un insieme di fantasie che sono controllate e comuni fra molte persone e che non ledono nessuno, come, invece, accade nella parafilia egodistonica (altrimenti nota come disturbo parafiliaco), nella quale le fantasie sono così persistenti che arrivano a far sentire in disagio la persona, soprattutto quando la loro messa in atto arriva a diventare impropria e violenta.

Il confine fra parafilia normale e patologica è, quindi, proprio nel modo in cui il soggetto vive ed agisce le fantasie. Il messaggio che deve passare nella società è che le parafilie sane sono davvero comuni: per esempio, una recente ricerca svolta in Germania, ha riportato fantasie parafiliache sane nel 20% della popolazione. Vediamo quali sono le più comuni parafilie.

Voyeurismo

L’eccitazione sessuale che prova il voyeur è data dal guardare persone nude, che si stanno spogliando o che hanno rapporti sessuali, senza che queste lo sappiano e senza che vi sia nessuna tipologia di contatto fra il voyeur ed esse. Il piacere sta proprio nella fantasia del proibito, dell’entrare nell’intimità degli altri senza essere scoperti. L’osservazione accompagna spesso la masturbazione.

Una forma leggermente diversa di voyeurismo coinvolge, invece, persone che sono consenzienti e sanno di essere osservate, con il voyeur che non si nasconde: in questo caso si parla di troilismo.

Al giorno d’oggi, il voyeurismo si è trasformato e più che parafilia è una pratica comune che ha forma nella pornografia e negli spettacoli erotici, anche se manca il tratto distintivo che è il nascondersi mentre si guarda.

Esibizionismo

L’esibizionista puro trova piacere sessuale nell’esibire i propri genitali a persone che non sono consenzienti, a sorpresa e in situazioni inappropriate, senza però cercare un contatto fisico o sessuale. Questa perversione è possibile perché per l’esibizionista, in quel momento, davanti non si ha una persona, ma un mero oggetto sessuale.

In contesti sani e privati, con persone consenzienti, l’esibizionismo è una pratica comunissima, mentre in pubblico, addirittura, ci sono comportamenti esibizionistici che sono promossi, soprattutto se a farli sono le donne (basti pensare alle famose vetrine dei quartieri a luci rosse di Amsterdam). Non è nemmeno raro trovare esibizionisti fra gli attori porno.

In questi casi, ciò che eccita non è il sorprendere la persona con la propria nudità, ma l’essere guardati da un pubblico consenziente che partecipa al gioco del piacere.

Masochismo sessuale

Il masochismo sessuale (che va differenziato da quello psicologico) è la forma di eccitazione sessuale che si manifesta con fantasie e azioni in cui si viene umiliati, legati e percossi da altri (o, in mancanza di altri, da sé stessi). Si tratta di un vero e proprio gioco fra adulti consenzienti con dei limiti ben precisi per non fare effettivamente male alla persona.

In generale, chi è masochista predilige questa forma di eccitazione sessuale ed è alla ricerca di un sadico sessuale che possa agire comportamenti come: frustate, legamenti, torsioni, bruciature, perforazioni e calpestamenti. Una safe-word, ossia una parola pattuita fra i due da usare nel momento in cui il dolore è eccessivo, è fondamentale in questi giochi.

Sadismo sessuale

L’altra faccia del masochismo è il sadismo sessuale, un complesso gioco di potere su altre persone alle quali si causa sofferenza fisica o psicologica. Sebbene la parola sia abbastanza forte, forme di sadismo moderate e fra persone consenzienti sono pratiche abbastanza comuni che trovano atto nel legare, bendare, sculacciare, frustare e umiliare il partner (per esempio nelle pratiche del pissing e della molestia sessuale simulata).

Feticismo

Sebbene ogni parafilia rientri nel feticismo -poiché si sposta l’attenzione sessuale su un “feticcio” diverso dal rapporto sessuale in sé-, il feticismo propriamente detto vede il piacere erotico nell’utilizzo o nelle fantasie di oggetti o parti del corpo (non genitali). Ma attenzione: se gli oggetti sono vestiti si deve parlare di travestitismo e se sono sex toys non si tratta di feticismo. Sono feticci molto comuni, invece, scarpe, calze, intimo, cuscini, peluche, piedi e mani, che vengono toccati, odorati e usati durante la masturbazione. Il feticcio diventa un vero e proprio oggetto di venerazione ed è spesso insostituibile.

Travestitismo

Il travestitismo, più noto come cross-dressing, basa l’eccitazione sull’indossare capi di abbigliamento del sesso opposto. La maggior parte di travestiti sono uomini eterosessuali e non vanno confusi con i transgender, poiché la parafilia non ha nulla a che fare con l’identità di genere (che non è confusa).

Il gioco più comune che vede in azione il travestitismo è quello di avere rapporti sessuali con un partner consenziente mentre si è travestiti da donna.