Avviare una relazione quando si ha un feticismo può sembrare una situazione molto difficile, in quanto mantenere il segreto è difficile e sconsigliato, ma anche parlare liberamente di un argomento così delicato può sembrare la cosa più impossibile del mondo. Poter, invece, vivere liberamente il proprio desiderio sessuale e condividerlo con il partner, sentendosi del tutto accettati e non giudicati, è il sogno di ogni feticista che ha una relazione.

Siamo abituati a pensare che il feticismo sia una perversione, qualcosa da tenere nascosto, da vivere solo in segreto o magari dietro lo schermo anonimo di un computer, mentre i feticismi sono –e ce lo conferma la psicologia- diverse forme di desiderio, che viene spostato da una persona a un oggetto. Il partner, d’altro canto, potrebbe essere spaventato da qualcosa che non conosce – e qui nasce il pregiudizio. La possibilità di parlarsi liberamente, quindi, evita i pregiudizi, aumenta la conoscenza reciproca e (perché no?) potrebbe far scoprire gusti e desideri che si hanno in comune.

Ma come si può parlare al proprio partner del proprio feticismo? Di seguito, una serie di passaggi e riflessioni utili.

Relazione come spazio di fiducia

Avviare il discorso feticismi sottolineando come lo si stia facendo con una persona della quale ci si fida al massimo e con la quale si desidera essere sinceri, è il miglior modo di iniziare e mette a proprio agio tutti e due. In questo modo, inoltre, il discorso verrà subito reso serio, evitando che si arrivi per l’ansia a battute che possono essere fuori luogo.

Un esempio: “vorrei sapessi che mi fido di te ed è per questo che mi sento a mio agio nel raccontarti delle mie inclinazioni sessuali. Spero che tu possa apprezzarlo”.

Paura del giudizio

Parlare dei propri feticismi non è un qualcosa che si fa al primo appuntamento, ma ci vuole tempo. Per questo, alcuni potrebbero non capire come mai si è arrivati solo in un certo momento a fare “la rivelazione”. La motivazione è quasi sempre la paura di essere giudicati e di avere feriti i propri sentimenti, spesso frutto di esperienze passate poco piacevoli. Basterà, in questi casi, spiegare che si ha questa paura ma che finalmente ci se ne vuole liberare con la persona giusta. Del resto, non ha alcun senso fingersi quel che non si è. Il risultato, più spesso di quel che si pensi, è ricevere grandi comprensione e ascolto. Nessuno vuol apparire carico di pregiudizi.

Un esempio: “te lo dico solo ora perché in passato altre persone mi hanno fatto vergognare di quanto detto e mi sono sentito strano e diverso. Ecco perché sono così nervoso adesso, ma spero che tu capisca per quale motivo mi ci è voluto del tempo per parlarne”.

Dettagli che fanno la differenza

Ciò che fa paura in una situazione è il non conoscerla, l’avere pregiudizi. Sebbene ognuno sia diverso dall’altro, in molti hanno dei feticismi che ci rendono unici e dei quali si possono raccontare dettagli che ci appartengono. Farlo con attenzione e particolari, racconta della nostra unicità e del desiderio di farsi conoscere a pieno dal partner, sebbene possa sembrare molto imbarazzante. Solo in questo modo, visioni che prima potevano sembrare solo negative circa il feticismo, possono apparire come aspetti caratterizzanti di una persona. Ancor meglio se si conosce o si ricorda l’origine del proprio feticismo: dare spiegazioni psicologiche di questa, anche se approssimative, aiuta ancor di più gli altri a comprendere e accettare la cosa.

Un esempio: “già da qualche anno mi sono accorto di essere attratto e eccitato da questa cosa che può sembrare strana, ma per me è un normale ricordo”.

A piccoli passi

Spesso un buon consiglio è quello di introdurre il discorso feticismo in modo graduale nel discorso. Chiedere di punto in bianco a un partner di eseguire un’azione sessuale insolita che ci eccita, genera solo chiusura, mentre l’obiettivo finale è quello di coinvolgerlo in qualcosa che ci eccita. Allora conviene parlare del feticismo in più fasi. Molti introducono il discorso facendo vedere un porno con quel feticismo e badando alla reazione naturale del partner (ma è anche un modo semplice per far vedere cosa piace), lasciandolo abituare all’idea. Non bisogna però credere che in questo tempo che si attende, il feticismo possa diventare d’appartenenza anche dell’altro: i feticismi non si decidono. Al massimo, si può decidere di sperimentarli e introdurli nel rapporto di coppia.

Un esempio: “so che tutto questo è nuovo per te, ma volevo fartelo sapere. Prenditi il tempo che vuoi e se dopo hai domande, io sono qui”.

Tutti hanno fantasie

Partendo dal presupposto che tutti hanno fantasie, avviare il discorso sui feticismi potrebbe essere il modo migliore per conoscere anche quelli altrui, per cui è il momento migliore per chiedere al partner se ne ha, offrendo la stessa apertura e partecipazione che si desidera ottenere per sé stessi. In questo modo, inoltre, il discorso non è più sulla sola eccitazione personale, quasi egoistica, ma si sposta sulla condivisione dei piaceri in coppia.

Un esempio: “questi sono i miei feticismi. Tu hai delle fantasie? C'è qualcosa che ti piace o un desiderio che ti incuriosisce e non hai avuto la possibilità di esplorare? Mi piacerebbe che ciò accadesse con me, se lo desideri”.

La relazione non cambierà

In molti credono e hanno paura che, dal momento in cui si scopre che il proprio partner ha un feticismo, il sesso per lui finora sia stato insoddisfacente e d’ora in poi sarà solo basato sul feticismo. Nulla di più sbagliato: un feticismo è solo una parte delle attività sessuali che eccitano, così come il sesso anale è solo una parte delle possibilità che esistono. Una sana sessualità è variegata e non smette mai di esplorare nuove aree e possibilità. Non aver fino al momento della “rivelazione” provato i feticismi in coppia, non vuol dire non aver avuto del sesso soddisfacente –e addirittura c’è chi, dopo, continua a vivere i propri feticismi solo quando è solo-. L’importante è non tenere tutto per sempre nascosto: fa male a sé stessi e fa male alla coppia.

Un esempio: “il mio feticismo è solo una parte della mia sessualità. Questo non significa che sono una persona diversa da quella che conosci, né che la nostra relazione lo è. Mi sei sempre piaciuto moltissimo e mi piacerai sempre, feticismo o no”.

Grazie per l'ascolto e la comprensione

Aprirsi su un aspetto così importante della propria intimità è sempre un passo importante e ricevere subito o nel tempo comprensione è una bella esperienza. Ringraziare il partner è la chiusura migliore del discorso. Se avrà o meno desiderio di partecipare al feticismo, sarà solo una sua decisione e potrà anche avvenire nel tempo, ma intanto dopo aver parlato si sarà persone migliori, con una relazione migliore.

Un esempio: “grazie per avermi ascoltato e mostrato la tua mentalità aperta, mi sento bene”.